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Il racconto di Edoardo da Madrid, Spagna – II trimestre

I rapporti con la famiglia ospitante


Il rapporto con la mia famiglia ospitante è migliorato sempre di più con il tempo; mi sento completamente a mio agio a parlare con loro, sia con fare scherzoso che in maniera più seria. In particolare ho amato le festività natalizie, perchè nella mia famiglia ospitante il 23 dicembre si fa un ritrovo di tutti i parenti lontani e vicini, ossia 70 persone circa, per mangiare e passare un giorno all’anno tutti insieme. Dopo la cena, per chiudere la serata siamo andati quasi tutti in un locale a ballare per tutta la notte, giovani e grandi, ed è stato esilarante. Questo ritrovo lo chiamano “Primada” (in italiano significherebbe “cuginata”) ed è stato davvero divertente ed emozionante, tant’è che mi piacerebbe tornare
l’anno prossimo. Il momento più bello, a livello familiare, però è stata la vigilia di natale, dove eravamo circa la metà rispetto alla Primada; abbiamo cenato e cantato canzoni spagnole, ma soprattutto italiane, per tutta la notte. Per me è stato un momento speciale perché mi sono sentito parte integrante della famiglia. Inoltre, nonostante non facciamo molte attività insieme, mi è piaciuto moltissimo quando il mio papà ospitante ha portato me e altri miei amici exchange students a visitare Toledo, ma non finisce qui, perchè un sabato ci ha anche portato in montagna a fare
un’escursione. Ho apprezzato molto anche quando siamo andati nella loro casa al mare nei pressi di Santander, lì sono uscito maggiormente con mio fratello, mia sorella ospitante ed i loro amici e mi sono divertito molto.

I rapporti con la comunità ospitante e gli amici


Per quanto riguarda l’interazione con la comunità ospitante non sto riscontrando nessun problema, mi sono ambientato perfettamente agli usi e costumi della famiglia e degli amici. A proposito degli amici, ne ho davvero tanti: compagni di classe, compagni di squadra di baseball e soprattutto altri studenti di AFS. Con questi ultimi, abbiamo creato davvero un rapporto indissolubile: usciamo ogni fine settimana e cerchiamo di fare più attività possibili, ad esempio usciamo a mangiare,
andiamo a molte feste, al parco divertimenti, a Valencia andata e ritorno in un giorno, a Granada tre giorni con AFS, allo stadio e molte altre cose. Tre di loro inoltre, verranno addirittura a casa mia qualche giorno all’inizio di settembre per festeggiare il mio diciottesimo compleanno.

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori)


Il mio andamento scolastico è molto buono, sia dal punto di vista del profitto che dal punto di vista delle relazioni interpersonali. Alla fine di entrambi i trimestri ho ricevuto i complimenti dai professori per aver alzato la media della classe, il che era abbastanza inaspettato dato che sono un exchange student. Per quanto riguarda i rapporti con i professori non
posso assolutamente lamentarmi, tant’è che personalmente mi trovo molto meglio in Spagna che in Italia. Stessa cosa i con compagni; sono stato accolto benissimo ed ho una classe davvero simpatica con cui vado molto d’accordo e mi dispiacerà molto doverli lasciare a fine giugno.

Il mio tempo libero


Il mio tempo libero non è cambiato molto rispetto alla prima relazione che feci: vado in palestra 6 giorni a settimana, mi alleno con una squadra di baseball 2 volte a settimana, studio quando lo necessito (il carico di lavoro è decisamente minore rispetto alla scuola italiana) ed il fine settimana esco con gli amici. Talvolta, durante i weekend possono capitare
delle attività di AFS o qualche uscita con la mia famiglia ospitante, però accade molto più saltuariamente.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese (sia in positivo, sia in negativo)


Per quanto riguarda le cose che mi hanno colpito particolarmente direi senza dubbio la scuola; perché è molto più rilassata e godibile rispetto a quella italiana, i professori sono sempre disponibili e comprensivi, difatti, dall’inizio dell’anno, non c’è stato un singolo momento nel quale noi come classe siamo stati rimproverati. Inoltre, si fanno molte più attività e
“uscite didattiche” rispetto all’Italia e questo lo considero davvero un punto a favore, perché ti permette di non essere sempre seduto su una sedia a scrivere su un quaderno. Un’altra cosa che mi ha stupito molto, nonostante non mi tocchi particolarmente, è l’apparente “scarso” sentimento nazionalista spagnolo. Questo perché in Spagna c’è più di un
movimento indipendentista e talvolta, agli occhi di uno straniero come me, sembra che non ci sia una grande unità nazionale. Una frase che mi colpì molto fu quando mio fratello esagerando mi disse: “Qua in Spagna sembra che nessuno voglia essere spagnolo.” Inoltre, sono rimasto piacevolmente sorpreso delle persone perché, a parte qualche
eccezione che può capitare, ho trovato una società davvero accogliente, gradevole, solare e simpatica.

3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta)


“Immersione”, perché mi sono sentito immerso completamente nell’ambiente e negli usi famigliari. “Emozioni”, perché
durante questo anno sto facendo tantissime esperienze emozionanti, che stanno lasciando dei ricordi preziosi dentro di me. “Crescita”, perché mi vedo cresciuto e cambiato rispetto al me prima di partire, ma in generale sento di star crescendo ed apprendendo qualcosa di nuovo ogni singolo giorno che passa.

Aneddoti/Commento aperto


In questa sezione dedicata agli aneddoti non posso non citare il viaggio di tre giorni a Granada organizzato da AFS. Abbiamo partecipato tutti noi studenti di Madrid e ci siamo divertiti tantissimo: dall’andata in pullman fino al ritorno non c’è stato un momento in cui non mi sia divertito, il tutto grazie anche ai volontari di AFS, che come sempre si sono dimostrati molto simpatici e disponibili. Un altro momento che ho apprezzato è stato quando io ed altri miei amici studenti di AFS abbiamo fatto una gita di un giorno a Valencia: abbiamo visitato la città, mangiato una buonissima paella e fatto un bagno al mare: una giornata davvero speciale, tant’è che stiamo cercando di organizzarci per farlo di nuovo, questa volta a Sevilla. Per concludere, è obbligatorio citare il Cammino di Santiago organizzato da AFS. A mani basse l’esperienza migliore della mia vita. Io, i volontari AFS ed altri 40 exchange students provenienti da tutto il mondo e che vivono in giro per la Spagna, siamo partiti per questo viaggio da O porriño, una città in Galicia al confine con il Portogallo, fino a Santiago de Compostela. Un’esperienza magica e irripetibile. Stare tutti insieme per 6 giorni è
stato divertentissimo, come se fosse una vacanza tra amici. Abbiamo passato un sacco di momenti indimenticabili insieme, ogni notte andavamo a dormire alle 2/3 nonostante la sveglia fosse all’incirca alle 6, perché volevamo sfruttare il più possibile il tempo a disposizione insieme. L’arrivo a Santiago poi è stato qualcosa di indimenticabile. Pioveva, fu la giornata di cammino più lunga (30km circa) e più faticosa, però quando arrivammo a Santiago i volontari ci avevano fatto una sorpresa: ad aspettarci all’entrata della città c’era un uomo con una cornamusa,
che iniziò a suonare fino a quando arrivammo in centro. La gente vedeva passare questo gruppo di 50 persone, quasi tutti adolescenti, che ballavano e cantavano a squarciagola. Una volta arrivati ufficialmente alla fine del cammino, ossia dinanzi alla cattedrale, la felicità fu troppa; nonostante la pioggia incessante ci togliemmo tutti i k-way, le felpe, le
giacche e cominciammo a ballare e cantare. Finimmo che eravamo tutti bagnati fradici, ma incredibilmente felici.