I rapporti con la famiglia ospitante
Non saprò mai come ringraziare la mia famiglia ospitante per avermi fatto sentire fin da subito parte della famiglia, e dopo otto mesi posso dire finalmente che mi sento a tutti gli effetti parte di essa. Con loro trascorro la maggior parte del tempo, a partire dalla cena, il momento dove ci riuniamo tutti per cucinare e per mangiare, occasione per dialogare,
confrontarci e parlare dei piani futuri. Spesso ci riuniamo in sala per guardare film o partite di calcio insieme, o per giocare a carte, ma amiamo anche passare del tempo all’aria aperta e con gli altri componenti della famiglia, che anche loro mi trattano a tutti gli effetti proprio come se fossi una nipote o una cugina. L’affetto della famiglia ospitante è la cosa più importante durante il percorso di un exchange student, e questo non mi è mai mancato. Non sono una semplice coinquilina, bensì mi fanno sentire una vera e propria figlia e sorella maggiore. Io conto sempre su di loro, e
loro sanno bene che ci sono anche io sempre per loro. Mi ritengo davvero fortunata ad aver trovato una famiglia così premurosa e attenta.
I rapporti con la comunità ospitante e gli amici
Dal punto di vista della comunità e della cultura, mi è stato detto che sono “più tedesca” di certi tedeschi, e mi fa molto piacere, perché vuol dire che mi sono integrata nella comunità e sono riuscita ad andare oltre alle barriere culturali che si possono presentare. Ho molti amici qui: quasi tutti sono studenti della mia scuola, del mio corso scolastico, e mi sono inserita in alcuni gruppi di amici. Ricevo spesso inviti ad uscire, tutti sono molto disponibili nell’aiutarmi con i compiti e durante le lezioni se incontro qualche difficoltà con la lingua, ma non solo. Alcuni di loro sono diventati più che amici, persone fondamentali nella mia vita, e non solo nella mia vita “tedesca”, ma si tratta di persone che porto nel mio cuore e che porterò per tutta la vita. Ci tengo a citare Aileen, una mia compagna di classe che è diventata una delle mie migliori amiche di sempre, sulla quale posso contare, di lei posso fidarmi, e sa sempre come mettermi a mio agio in ogni situazione.
Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori)
L’apprendimento della lingua sta andando bene e veloce. Mi ritengo soddisfatta del mio andamento scolastico per quanto riguarda le valutazioni, soprattutto rispetto all’inizio, quando, a causa dei programmi e dei metodi di insegnamento molto diversi dal sistema scolastico italiano, avevo incontrato più difficoltà. Parlando invece di rapporti
personali all’interno della scuola, anche qua sono molto soddisfatta: i professori mi trattano non più come la ragazza straniera che non sa bene il tedesco, ma come una vera alunna, quindi mi fanno domande, mi assegnano molti lavori di gruppo, mi danno gli stessi compiti dei miei compagni di classe e parlano con me come se ci conoscessimo da sempre. Vale lo stesso per i compagni di classe, con cui ho un bellissimo rapporto, spesso studiamo o facciamo i compiti insieme e in modo amichevole “spettegoliamo” o parliamo dei gossip all’interno della scuola, come se io conoscessi tutto e tutti. Sono molto contenta di essermi integrata bene.
Il mio tempo libero
Durante il mio tempo libero, faccio passeggiate o giri in bicicletta. É una cosa molto comune in Germania fare “Spaziergang” oppure “Fahrradtour”, grazie alle vaste reti di piste ciclabili immerse nella natura con cui si può andare ovunque. A volte invece, mi do alla cucina, provando a imparare ricette tipiche tedesche. Spesso gioco con il mio fratellino ospitante, oppure con l’intera famiglia: ho imparato a giocare a moltissimi giochi da tavola da quando sono qui. Oppure andiamo a fare passeggiate insieme, momenti ottimi per parlare e per scoprire sempre qualcosa di più su Südfelde, il mio paese. Ovviamente trascorro molto tempo anche con i miei amici, sia gli altri studenti di scambio sia con i veri e propri amici tedeschi. Con loro faccio picnic, giri in bicicletta, usciamo a mangiare, facciamo un giro in città… faccio anche parte dell’AG (una sorta di corso pomeridiano della scuola) di pallavolo, dove, oltre a praticare il mio sport
preferito, mi diverto moltissimo con altri studenti delle altre classi.
Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese (sia in positivo, sia in negativo)
I mezzi di trasporto molto, molto efficienti: ho ricevuto dalla scuola (come tutti gli altri studenti gratuitamente) il “Deutschland Ticket”, ovvero un biglietto valido per tutti i mezzi di trasporto pubblici in Germania, e questo significa che posso raggiungere facilmente grandi città come Brema o Hannover. Sono anche innamorata dei paesaggi: in Italia vivo in
un piccolo paese quasi in montagna, mentre qui il territorio è pianeggiante e la sera vi sono tramonti mozzafiato. Una cosa che trovo assolutamente meravigliosa é passeggiare in mezzo ai campi, dato che vivo in una zona rurale. Preservare la natura è molto importante per i tedeschi, ci tengono molto. Purtroppo il tempo non è uno dei migliori aspetti della Germania, è stato forse un po’ deludente, ma, come si dice qui “es gibt kein schlechtes Wetter, nur falsche Kleidung” (non c’è brutto tempo, solo vestiti sbagliati), quindi questo non impedisce di fare le attività che più ci piacciono.
3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta)
Consapevolezza: esatto, mi ritengo ora consapevole. Di cosa Consapevole di me stessa, prima di tutto. Ho capito durante questo anno cosa sono le difficoltà per me, e ne ho scoperto le soluzioni. Consapevole anche di quanto sia difficile vivere al di fuori della propria comfort zone, ma consapevole dell’enorme crescita che solo un’esperienza del
genere può portare. Consapevole, infine, di quello, e soprattutto di chi, ho a casa in Italia e che fino a otto mesi fa ho sempre dato per scontato. Aiuto: la parola “aiuto” non può mancare nella vita di un exchange student. Da una parte mi riferisco all’aiuto che si riceve da sé stessi o dalle altre persone, soprattutto all’inizio dell’esperienza, quando é impossibile non incontrare difficoltà. Dall’altra parte l’aiuto che a volte ci si trova a dare, come, ad esempio, quando mi confronto con altri ragazzi che stanno vivendo l’anno all’estero e che non hanno ancora superato a pieno questi momenti difficili. Cultura (tedesca): durante un’esperienza del genere sarebbe strano non rimanere influenzati dalla cultura del Paese ospitante. E oltre ad essermi accorta che sono cambiata, ho delle “maniere da tedesca”, come mi è stato detto, sono rimasta affascinata dalla cultura della Germania, come dal ballo tipico “Disco Fox”, o piatti tipici, o l’architettura, o la mentalità aperta.
Aneddoti/Commento aperto
Ringrazio molto Intercultura e Fondazione Pesenti Ets per avermi permesso di vivere un’esperienza indimenticabile!