FONDAZIONE PESENTI ETS

Il Racconto di Vittoria da Petershagen, Germania – I Trimestre

Il racconto di Vittoria: da Albino (BG) a Petershagen in Germania per un anno con Intercultura e il supporto di Fondazione Pesenti.


I rapporti con la famiglia ospitante.

La mia famiglia ospitante è composta da mamma, papà e un fratellino di otto anni. Viviamo in una grande casa in un piccolo paesino rurale, in mezzo ai campi, a meno di 15 minuti di auto da Minden, la città più vicina. Nonostante questa sia la prima volta per loro come famiglia ospitante, sono riusciti fin da subito a mettermi a mio agio: capiscono come mi sento, cosa provo, ed è per questo che mi lasciano spesso spazi per me, mi fanno sempre sentire libera di decidere se rimanere con loro o prendermi momenti personali. Eppure, mi piace molto fare attività insieme: durante la settimana abbiamo la scuola, il lavoro e altri impegni, dunque, la cena è il momento della giornata in cui si passa del tempo insieme, si condividono i momenti della giornata che abbiamo trascorso, si programmano le attività per il giorno dopo, o semplicemente si chiacchiera e si scherza. Il clima a cena è molto bello, mi sento davvero libera e felice di condividere quello che ho provato a scuola e nel pomeriggio, cosa ho sperimentato di nuovo e cosa non ho capito. Il fine settimana, invece, organizziamo spesso qualcosa da fare insieme, che può essere una passeggiata, come una visita ai nonni o agli zii, anche stando fuori a dormire!

I rapporti con la comunità ospitante e gli amici.

Trattandosi di un piccolo paese, per le persone è abbastanza insolito avere a che fare con un’exchange student dall’Italia, per questo quando parlo con gente che non mi conosce e questa si accorge che il mio accento non è tedesco, mi trovo sempre a rispondere a tante domande curiose sul mio Paese d’origine, sulla mia scelta di frequentare un anno di studio in Germania, sulla mia opinione riguardo alla mia scuola, alle nuove tradizioni, alla mia famiglia ospitante.
Inoltre, tutti sono sempre gentili e cercano di capirmi, anche se spesso commetto errori nella lingua mentre parlo, eppure sono tutti sorpresi dal fatto che io sappia parlare un po’ di tedesco, e ricevo sempre consigli su come migliorarlo. Per quanto riguarda le amicizie, sono stata fin dal primo momento accolta benissimo a scuola: nelle pause non rimango mai sola, qualcuno vuole sempre sedersi vicino a me e parlare, oppure mostrarmi fotografie di piatti, di feste tipiche tedesche e condividendo playlist con musica tradizionale.

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori).

Per adesso è ancora abbastanza difficile comprendere tutto quello che viene spiegato durante le lezioni per via della lingua, ma ogni giorno per me è un’occasione per imparare nuove parole, utili per la spiegazione successiva. I professori qui sono molto comprensivi, per questo tengono conto, quando svolgo le verifiche, del fatto che il tedesco non sia la mia lingua madre e che in certe materie (quelle scientifiche come chimica, fisica e matematica) gli argomenti affrontati qui siano diversi da quelli affrontati in Italia, (spesso mi mancano le “basi” per capire quello che viene spiegato). Nonostante queste difficoltà, mi sto impegnando a recuperare gli argomenti necessari per iniziare a seguire al meglio le lezioni in classe. Infine, nella mia scuola c’è un “tutor”, un insegnante che si occupa degli scambi internazionali; dunque, quando ho dubbi mi rivolgo sempre a lui.

Il mio tempo libero.

Sto facendo cose che in Italia non avrei mai immaginato di fare, a partire da camminate o giri in bicicletta: sia per la mancanza di tempo, sia un po’ per pigrizia… Queste due attività sono molto amate dai tedeschi: camminare anche per un paio d’ore, ma senza una meta precisa, semplicemente seguire un sentiero o una strada, oppure muoversi in bici, il mezzo di trasporto più amato dalla Germania. Ora apprezzo molto tutto questo anche io! Sia perché è un modo per scoprire il paese, le sue strade e ammirare il paesaggio rurale, sia perché è utile per schiarirsi le idee durante i momenti difficili che un exchange student deve affrontare. Da dicembre frequenterò il “Volleyball AG”. In molte scuole è solito organizzare corsi pomeridiani (che possono essere sportivi ma anche teatrali, sulla medicina, sulla tecnologia…), e quello che frequenterò consiste in allenamenti di pallavolo con altri studenti e studentesse (anche di altre classi) un pomeriggio a settimana.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese (sia in positivo, sia in negativo).

L’indipendenza dei ragazzi nello studio: la scuola si basa molto sulla responsabilità che i ragazzi devono avere per gestire lo studio e il loro tempo, e la stessa cosa vale anche per come i genitori trattano i figli. Non si viene seguiti molto come in Italia, ma ci si aspetta che siano i ragazzi ad essere consapevoli dei loro compiti.
Il tempo libero degli adulti: per i “grandi” non esistono solo famiglia e lavoro come si può pensare in Italia, bensì è importante avere tempo libero, sia per momenti rilassanti sul divano guardando qualcosa in TV, ma anche per attività sportive, per frequentare corsi creativi o addirittura corsi extra scolastici (Volkshochschule)
Ci sono lunghe distese di campi, alternate a gruppi di case dai mattoni rossi o di legno, con giardini ben curati, e le piste ciclabili sono davvero ben mantenute.
In Germania è legale acquistare alcolici quali birra e vino a partire dai 16 anni, eppure nella maggior parte delle discoteche, quando si è ancora minorenni, bisogna essere muniti di un foglio che dichiara che i genitori sono consapevoli e d’accordo nel lasciare il proprio figlio / la propria figlia entrare in discoteca. Insomma, non ci sono problemi ad acquistare una bottiglia di vino nella pausa pranzo, ma è impensabile entrare in discoteca senza la sorveglianza di un maggiorenne e l’autorizzazione scritta dei genitori!

3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta).

CAMBIAMENTO: Sento di aver conosciuto una parte di me stessa che non avrei mai scoperto se fossi rimasta nella mia comfort zone. Ho ancora molto da imparare, ma di sicuro ho già appreso molte cose nuove di me stessa in questo breve periodo di tempo. INDIPENDENZA: l’indipendenza nel gestire il mio tempo, i miei obiettivi, e soprattutto le mie emozioni. Ho imparato a conoscermi, capire quello che mi fa star bene e quello che mi fa stare male, dunque, sto capendo come rimanere stabile in certe situazioni, a volte senza l’aiuto di nessuno. PENSARE AL FUTURO: non mi sono mai posta obiettivi né mai ho pensato così tanto al futuro come sto facendo qui in Germania.

Aneddoti/Commento aperto.

*didascalie foto* 1. Staatliches Gymnasium Petershagen, la mia scuola 2. La mia famiglia ospitante ed io in vacanza 3. L’alba vista a Südfelde, il mio paese 4. Hamburger athaus. 5. Seminario con altri exchange students a Colonia 6. Una mia foto durante un tour in barca per Amburgo.