FONDAZIONE PESENTI ETS

Il visconte cibernetico. Italo Calvino e il sogno dell’intelligenza artificiale

Si è tenuto, mercoledì 28 febbraio, a Milano l’incontro Il visconte cibernetico. Italo Calvino e il sogno dell’intelligenza artificiale, organizzato nell’ambito della collaborazione di Fondazione Pesenti Ets con Fondazione Corriere della Sera.

Il libro Il visconte cibernetico, pubblicato da LUISS University Press, ripercorre il pensiero e l’opera di Calvino in relazione all’evoluzione dell’intelligenza artificiale e le sue implicazioni. Italo Calvino è stato uno scrittore capace di anticipare temi e sfide del nostro tempo, come il rapporto tra uomo e macchina, la complessità del mondo e la ricerca di un metodo per affrontarla. Il suo interesse per la scienza e la tecnologia lo ha portato a esplorare le potenzialità dell’intelligenza artificiale, sia come strumento di creazione letteraria, sia come oggetto di riflessione filosofica ed etica.

Gli autori, Andrea Prencipe e Massimo Sideri, hanno mostrato come lo scrittore abbia elaborato un vero e proprio “metodo Calvino”, basato sul lavoro sugli opposti, che può essere utile per comprendere e gestire le sfide dell’era digitale.

Ha aperto l’incontro Venanzio Postiglione, Vicedirettore del Corriere della Sera: “Ringrazio la Fondazione Pesenti e la Fondazione Corriere per questi incontri che rappresentano il talk perfetto, dove si può dialogare senza la ricerca dell’applauso”.

“Nel testo ‘Cibernetiche e fantasmi’ pubblicato nel 1967 sostanzialmente si parla di ChatGPT” Andrea Prencipe, Rettore della Luiss e professore di Organizzazione e Innovazione introduce l’essere visionario di Italo Calvino “Tutta l’opera di Calvino – e qui esprimo tutta la mia parzialità – contiene indicazioni, suggerimenti per scorgere il futuro. Per articolare, sviluppare quello che dovevano essere i futuri di vari altri domini umani, compreso quello dell’innovazione appunto, di cui ci occupiamo da qualche tempo.”

Venanzio Postiglione, Andrea Prencipe e Massimo Sideri

“In questo libro noi ci interroghiamo su un autore che si può definire contemporaneo del futuro, e non si tratta di una forzatura, le lezioni che gli furono commissionate dall’Università di Harvard per leggere il nuovo millennio, testimoniamo questa sua capacità” ha evidenziato Massimo Sideri, Editorialista del Corriere della Sera. “Guidati da questo scrittore visionario, abbiamo capito che non possiamo rinunciare a pensare l’improbabile. Ci viene raccontato un futuro deterministico, ma la capacità di interrogarci rimane fondamentale, deve rimanere un elemento gelosamente umano.”

“Non sappiamo ancora definire l’intelligenza naturale” ricorda la Maria Chiara Carrozza, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche e professore ordinario di Bioingegneria Industriale alla Scuola Superiore Sant’Anna “noi in questo momento ci stiamo interrogando sull’intelligenza artificiale ma ci confrontiamo anche con un problema di futuro del pianeta e del nostro equilibrio come specie umana. Noi esseri umani abbiamo un aspetto che è quello della creatività che viene messo in discussione dall’intelligenza artificiale, quella generativa in particolare, che ci obbliga a interrogarci sulla nostra capacità di essere originali. Ma è importante avere chiaro che la ricerca e il sapere divergente possono aiutarci, possono diventare strumenti utili per avere una predizione sul futuro e, non ultimo, per costruirlo.”

“Dobbiamo imparare a pensare in maniera sfumata” ricorda Mariarosaria Taddeo, Professor of Digitai Ethics and Defence Technologies presso l’Oxford Internet lnstitute “Noi viviamo in un mare di informazioni, ma è necessario avere la capacità di nuotare ed orientarsi, di pensare non solo in maniera critica ma anche in maniera lucida. La riflessione critica non serve di per sé, serve nel contesto della rivoluzione dell’informazione digitale perché è necessario avere una guida.”

Mariarosaria Taddeo

Massimo Sideri e Maria Chiara Carrozza


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