Fondazione Pesenti Ets si unisce anche quest’anno ai sostenitori di Molte Fedi sotto lo stesso cielo, la rassegna culturale delle ACLI di Bergamo sul pluralismo religioso e la pace, ricco calendario di incontri, conferenze, spettacoli, proiezioni di film, fino al 4 dicembre, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Bergamo, l’Università degli Studi di Bergamo, la Cattedra Unesco sul Pluralismo Religioso e la Pace, in collaborazione con numerosi gruppi e associazioni del territorio.
Il titolo dell’edizione 2023 «Dunque c’è la luce. Appassionati al presente», riprende l’incipit di una poesia di Chandra Livia Candiani: «Dunque c’è la luce/ e ogni foglia è attaccata al ramo/ con esatto amore/ e ogni foglia in orario/ lascia il ramo/ con audace resa».
«Nel titolo», spiega Daniele Rocchetti, presidente delle Acli Bergamo, che promuove l’iniziativa, «c’è il nostro intento: in questa stagione segnata da affanni e turbamenti noi vogliamo scommettere sui pertugi di luce che sono dentro le vite, dentro le storie delle persone e della comunità bergamasca. In questo tempo di disincanto, di rassegnazione spesso cinica e impotente diciamo che bisogna appassionarsi alla realtà, aver cura del presente, costruire l’umano: l’unica chance per vivere al meglio la nostra condizione».
Obiettivo della rassegna è quello di promuovere occasioni di riflessione su temi caldi del nostro tempo: dalla questione ambientale a quella geopolitica, dal pluralismo religioso alle disuguaglianze economiche, passando per spazi di bellezza dedicati all’arte, alla musica e al teatro.
Il programma 2023 si articola in un centinaio di appuntamenti con voci e volti significativi del presente, ospiti internazionali come Éric-Emmanuel Schmitt (con Roberto Righetto), Björn Larsson (con Alessandro Zaccuri, Spazio eventi Daste), David Grossman, il premio Nobel Orhan Pamuk (in dialogo con Marco Ansaldo) e Paolo Rumiz. Scrittori, filosofi, giornalisti, diplomatici, testimoni: donne e uomini chiamati a dialogare intorno ad alcune tematiche fondanti il nostro vivere civile, con il fine ultimo di costruire insieme terre di mezzo tra fedi e culture diverse.
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