FONDAZIONE PESENTI ETS

Il racconto di Omar da Puerto Armuelles, Panama – I trimestre

I rapporti con la famiglia ospitante

All’inizio la mia prima famiglia ospitante chiamò il mio volontario per dirgli che non poteva più ospitarmi e quindi lui, insieme agli altri componenti, mio nonno e mia nonna, decisero di tenermi per tutto l’anno. Fin da subito mi sono trovato molto bene con tutti anche perché sono persone con una mentalità aperta e posso parlare tranquillamente di ogni problema. Non ho nessun problema anche con gli altri componenti che non vivono in casa.

I rapporti con la comunità ospitante e gli amici


Quando arrivai le persone che mi vedevano erano felici di conoscermi e mi facevano sempre molto domande anche se riuscivo a rispondere a poche dato che non potevo parlare molto. Ho conosciuto non solo ragazzi della zona con cui posso parlare e qualche volta uscire, ma anche persone adulte con cui converso quando li incontro in giro.

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori)


Inizialmente mio fratello (che è anche il mio volontario) mi ha detto che la direttrice della scuola aveva dei pregiudizi nei miei confronti per via dei precedenti ragazzi di intercultura. Nonostante questo sono stato accolto molto bene sia dai miei professori che dai miei compagni. Tutti gli insegnanti mi trattano molto bene e parlo tranquillamente con ognuno di loro; ho conosciuto anche altri dipendenti con cui ho creato un buon legame. Con i miei compagni mi sono trovato sempre
molto bene perchè hanno sempre cercato di includermi anche quando non capivo molto. Dal punti di vista del rendimento scolastico faccio i compiti e le verifiche come tutti gli altri studenti della scuola e cerco sempre di dare del mio meglio.

Il mio tempo libero


Nel mio tempo libero in generale cerco di legare sempre di più alla mia famiglia: aiuto mia nonna a cucinare o passo alcuni pomeriggi a parlare con lei di qualunque cosa o aiuto mio nonno a lavorare in giro per la casa o parlo di storia con lui dato che gli piace molto. Comunque credo che il miglior rapporto che ho creato sia con mio fratello perchè con lui faccio molte cose insieme: lo aiuto a cucinare la cena, parlo con lui di qualunque cosa, andiamo a fare delle passeggiate o guardiamo qualche film insieme.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese (sia in positivo, sia in negativo)


Una cosa che mi ha colpito in negativo è il fatto che ci sia molto inquinamento (e altri problemi correlati come il non fare la raccolta differenziata o gli scarichi che portano al fiume o al mare) perché i posti in cui sono stato sono veramente molto belli ma in questo modo si rovinano. Una particolarità positiva è che quando stai camminando per strada
tutti si salutano sempre, mi ricordo quando ero uscito con i miei amici e una signora ci ha detto: “Che dio vi benedica”.

3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta)

  • Adattamento. In un paese come Panama ci possono essere vari problemi legati al clima: quando piove molto si chiude
    l’acqua e è un po’ difficile fare la maggior parte delle cose come cucinare o lavarsi. Inoltre si devono fare compiti che non
    si fanno in Italia oltre al fatto che ti trattano un po’ come un bambino fino a quando non si compie 18 anni.
  • Unione. La famiglia è molto unita: ogni volta che esco mi dicono di stare attento anche se sanno che ritorno subito,
    appena ritornato da scuola abbraccio mia nonna e saluto tutti e quando mi alzo la mattina per fare colazione ci
    chiediamo come abbiamo dormito e la maggior parte delle cose si fanno insieme alla famiglia.
  • Socialità. Le persone, indifferentemente dalla età, parlano sempre con te, da mio fratello, fino alle persone che incontri
    in strada e che vedi solo qualche minuto.

Aneddoti/Commento aperto


Panama è un paese molto bello, ma come tutti gli altri ha i suoi problemi, grandi o piccoli che siano. Questo, tuttavia, non significa che bisogna avere certi pregiudizi poiché possono influenzare il modo in cui vedi le cose.