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Il racconto di Annalisa da Bohatice, Repubblica Ceca – I trimestre

I rapporti con la famiglia ospitante

La mia famiglia ospitante è composta da una mamma single, Katerina e due bambini, Oliver (9) e Maya (2). Sia Katerina che Oliver parlano un perfetto inglese quindi con loro la comunicazione è abbastanza semplice, con Maya è un po’ più complicato ma man mano che imparo nuove parole in ceco va meglio. Per esempio, ho imparato qualche trucco per farla smettere di piangere quando la devo tenere un paio di ore da sola. All’inizio, infatti, quando iniziava a piangere non avevo idea di cosa fare perché Oliver non mi dava una mano nel parlarle, mentre ora ho capito che se la prendo in braccio e inizio a parlarle in italiano dopo un po’ si tranquillizza e se ciò non succede trovo qualcosa con cui distrarla.
Con Katerina abbiamo sempre qualcosa di cui parlare e questo è fantastico perché, oltre a non avere momenti magari imbarazzanti, mi aiuta davvero a migliorare le mie competenze linguistiche. In casa mi viene chiesto giustamente di dare una mano, per esempio tutti i giorni preparo il cibo per i tre cani, la sera li lavo e li porto in casa, quando serve faccio la lavastoviglie, di solito pulisco la cucina la sera mentre Katerina porta a letto Maya e poi passo l’aspirapolvere.
Credo che quello che faccio sia più che giusto, perché in fondo loro mi stanno ospitando per un anno intero! Tuttavia la mia mamma ospitante è spesso via per i weekend perché il suo fidanzato vive a Praga e quindi poi devo accudire anche Oliver, con il quale ho un rapporto un po’ contrastante perché è molto dolce quando vuole, ma non fa nulla per aiutare o per mantenere pulita la casa quando pulisco i pavimenti o la cucina e quindi talvolta può diventare un po’ troppo pesante
il carico che mi ritrovo. Detto questo però mi sento di dire in tutta sicurezza che la mia famiglia ospitante mi piace moltissimo!

I rapporti con la comunità ospitante e gli amici


Vivo in un paesino, che più che altro è una via con delle case ai lati a cui è stato dato il nome Bohatice, per cui non c’è molto con cui interagire. Tuttavia, a dieci minuti da dove abito c’è il maneggio in cui la mia mamma
ospitante tiene le sue due cavalle e allo stesso maneggio soggiornano i cavalli di una famiglia la cui figlia più piccola, Eliška, tiene lezioni private di inglese con Katerina. La sorella di Eliška, Marketa, è davvero molto carina e, dopo un paio di chiacchiere, ho capito che mi sarebbe davvero piaciuto frequentarla più spesso. Perciò lei è venuta qui a dormire una notte ed io andrò presto alla sua casa per preparare insieme la pizza di patate e il salame al cioccolato.

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori)

Qui in Repubblica Ceca spesso gli studenti si vergognano a parlare in inglese fuori dalle ore di lezione e di fronte agli amici, quindi ci sono dei giorni in cui a scuola parlo davvero poco ma nonostante ciò sono tutti molto disponibili se ho bisogno di aiuto. Nella mia scuola, avendo un orario personalizzato che mi permette di evitare materie in cui non capirei come letteratura o lingua ceca, cambio classe quasi ogni ora e questo diminuisce le possibilità di instaurare una relazione, soprattutto per chi come me è molto timido. Tuttavia, con il passare dei giorni mi sciolgo sempre di più e nonostante ci siano giornate in cui faccio davvero fatica a tirare fuori le parole, ci sono anche giorni in cui queste vengono quasi spontaneamente, qualcosa che non mi era mai accaduto. Questo è perché ho realizzato che se voglio che qualcosa cambi, allora forse devo cambiare il mio modo di comportarmi, superando le mie paure, utile in questo momento ma sono sicura che lo sarà anche in futuro.
Qualcosa che mi ha davvero stupito è quante attività gli studenti svolgono, per esempio sono andati a servire dei diplomatici a Praga, fanno lezioni di tiro a segno, frequentano tirocini e hanno la possibilità di andare a Malaga per due settimane con un progetto chiamato Erasmus +. La mia scuola (Euroškola Ceska Lipa) si divide in tre indirizzi, uno
relativo al turismo in cui, oltre alle ore curricolari, si studia cucina, servizio cameriere, economia,… Il secondo è relativo al marketing dove si frequentano grafica al computer, economia. E infine l’ultimo è chiamato sicurezza, dedicato a chi voglia diventare pompiere, poliziotto, militare, criminologo. Un altro aspetto che mi ha stupito è la premura di professori e preside. Per esempio, la preside ricorda i nomi di quasi metà degli studenti. Il profitto per ora va bene. Il sistema di valutazione qui va dall’1 come massimo al 5 come minimo perciò la prima volta che ho visto un 1 mi è venuto un colpo. Il mio orario è personalizzato e faccio 11 ore di inglese, 4 di matematica, 2 di arte, 2 di educazione fisica, 2 ore di difesa
personale, 3 ore di cucina, 2 ore pomeridiane di ceco per stranieri e 3 ore di tedesco. La materia che trovo più complicata è proprio tedesco e ora lo sto imparando in ceco. Nel complesso quindi è tutto, o quasi, diverso dal mondo scolastico a cui sono abituata ma non per questo meno interessante o coinvolgente!

Il mio tempo libero

Non ho molto tempo libero, però quando riesco vado a fare una camminata nei prati che ci sono intorno a casa mia o se la mamma ospitante è libera mi dà lezioni di equitazione! Al momento mi sono infortunata ad una caviglia e quindi non posso fare niente, ma non appena si sarà sistemata ho intenzione di iscrivermi ad una palestra di arrampicata, non molto vicina a dove abito ma davvero stupenda. A volte poi, nel tempo libero, leggo oppure disegno in quanto sono due dei miei hobby preferiti.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese (sia in positivo, sia in negativo)

Quello che mi colpita di più sono i paesaggi: sono davvero molto pittoreschi, naturali, persino medievali ed essendo io un’appassionata di libri fantasy mi sento davvero nel mio mondo. Un altro aspetto che mi ha colta di sorpresa, è il modo che hanno di parlare. Sembra che non respirino perché parlano anche per 30 secondi senza tirare il fiato! Una cosa che fa quasi paura è vedere le madri sgridare i propri figli, urlano e possono partire in qualsiasi momento. Un aspetto molto positivo è il sistema di trasporti. Infatti, senza considerare la semplicità della metropolitana a Praga, è davvero super facile anche prendere il pullman. Quando sali devi dire all’autista la tua fermata e lui ti fa il biglietto (davvero poco costoso), poi c’è quasi sempre uno schermo che indica la fermata successiva e quelle che verranno dopo. Infine, un lato positivo è che le lezioni a scuola durano solo 45 min, invece che 60, con dieci minuti di
pausa tra una e l’altra, consentendo di mantenere alto il livello di attenzione e anche se poi la giornata scolastica finisce più tardi. Poi si indossano le ciabatte e non le scarpe al suo interno, un po’ imbarazzante se non si è abituati all’inizio ma poi davvero molto comodo.

3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta)


Difficoltà; novità e logica, perché è una qualità che mi sono ritrovata a dover utilizzare tantissimo in questi primi mesi, per esempio a scuola dove devo stare attenta ad ogni minimo dettaglio per capire cosa stanno spiegando.