FONDAZIONE PESENTI ETS

Il racconto di Silvia da Yasothon, Thailandia – II trimestre

I rapporti con la famiglia ospitante


Il rapporto con la mia famiglia é buono. Verso l’inizio del nuovo anno ho avuto alcune discussioni con mia sorella tredicenne, ho quindi preso la decisione con la mia famiglia di spostarmi nella casa di mio fratello che vive assieme alla sua ragazza e la figlia, sto quindi instaurando con loro un rapporto più forte. Continuo comunque a vedere i miei genitori
e le sorelle perché durante la giornata ci troviamo tutti in ufficio dove la mia famiglia lavora.
Qualche volta passo il mio tempo anche con mia cugina o mia zia con le quali ho un buon rapporto. Ci sono occasioni nelle quali la mia famiglia viaggia fuori provincia per lavoro e devo quindi spostarmi da qualche parente che mi possa ospitare.

I rapporti con la comunità ospitante e gli amici


A questo punto dell’esperienza posso dire di non avere moltissimi amici, e quelli che ho li ho principalmente conosciuti a scuola. Da marzo però sono iniziate le vacanze scolastiche e sto facendo fatica ad incontrarmi con loro; alcuni vivono distanti o sono impegnati con lavori part time oppure hanno famiglie particolarmente restrittive che non gli permettono di
uscire spesso. Mi ritrovo quindi a passare la maggior parte del mio tempo con famiglia o parenti.

Il mio andamento scolastico, sia dal punto di vista del profitto, sia nei confronti delle relazioni interpersonali (con i compagni e con i professori)


Il mio andamento scolastico è buono, la scuola riaprirà ad inizio maggio ma i professori si sono già dati da fare per darmi una “pagella” che conferma i voti e la mia partecipazione. Con i compagni ed i professori ho un rapporto amichevole e sereno.

Il mio tempo libero


Solitamente durante la settimana sto a casa con la mia famiglia, qualche volta vado con la fidanzata di mio fratello al golf dove lei lavora. La sera solitamente mio fratello invita a casa i suoi amici, passo quindi il tempo con loro: cuciniamo, parliamo, guardiamo partite di calcio o cantiamo al karaoke.
Durante i weekend viaggio con la famiglia o, se la famiglia è fuori per lavoro trovo sempre qualche parente che è felice di ospitarmi.

Le cose che mi hanno particolarmente colpito in questo Paese (sia in positivo, sia in negativo)


1) Decidono sempre all’ultimo cosa fare, non hanno programmi o se ce li hanno, spesso li cambiano all’ultimo.
2) Hanno uno stile di vita più rilassato, penso che sia anche a causa del clima, qua è sempre molto caldo, in questo periodo soprattutto sto soffrendo molto perché ci sono una quarantina di gradi.
3) Danno molta importanza alla loro immagine, gli piace immortalare ogni momento con foto e condividerlo sui social.
4) Nelle province lontane dalla multiculturale Bangkok, per esempio dove vivo io, molte persone non hanno mai incontrato dal vero una persona straniera e sono quindi sorpresi, vogliono parlarmi e stringermi la mano come se fossi una celebrità.

3 parole che descrivono la mia esperienza fino a questo momento (spiega il perché della scelta)

  • No confort zone: sono continuamente lontana dalla mia confort zone, lontana dalla mia cultura e dalle mie vecchi abitudini e spesso conosco nuove persone con qui mi devo relazionare.
  • Avventura: spesso non so quello che farò il giorno dopo, tutto viene deciso all’ultimo, pochi programmi!
  • Arricchimento: Sono quasi alla fine di questa esperienza, ora non me ne rendo completamente conto ma so che quando tornerò in Italia riuscirò a vedere tutto quello che la vita qui mi ha offerto e quanto di conseguenza io sia cambiata.

Aneddoti/Commento aperto


Ho avuto l’opportunità di andare in Giappone con la famiglia a fine gennaio! Ho festeggiato i miei diciotto anni da poco che casualmente coincidono con il capodanno Thailandese, “songkran”, la
festa dell’acqua!