Si ringraziano tutte le persone, le aziende, le associazioni che hanno sostenuto e che vorranno continuare a sostenere con noi lo sforzo di chi si trova in prima linea per aiutare e lottare contro la pandemia.
Da ormai quasi un anno (dalla fine di febbraio 2020 e nei mesi successivi fino ad oggi), l’attività programmata della Fondazione Pesenti è stata completamente “rimodellata” per intervenire su un evento tanto drammatico quanto imprevedibile: la pandemia di Covid-19. Immediatamente, la Fondazione -con il suo Presidente ed il Comitato Charity- ha assunto un ruolo pivotale per fornire aiuto concreto ai territori di riferimento, e maggiormente colpiti dalla drammatica pandemia, coinvolgendo e agevolando anche l’intervento di Italmobiliare e delle portfolio companies di gruppo.
In primo luogo sono stati effettuati interventi a favore degli ospedali e degli attori in prima linea dei territori di Bergamo, Brescia, Milano, Cremona, Genova, Napoli e Treviso, sia tramite donazioni sia tramite l’acquisto di macchinari (ventilatori), test sierologici e dispositivi di protezione per il personale medico. In questo quadro sono stati attivati anche contatti internazionali per favorire l’importazione di materiale (da Cina, Thailandia e Svizzera) in assenza di disponibilità sul territorio nazionale.
Inoltre, al fine di mettere in atto le migliori sinergie possibili e aiutare in contemporanea anche le aziende del “Made in Italy” è stato finalizzato -sollecitati anche da numerosi donatori che vedono nella Fondazione un autorevole riferimento sul territorio- un progetto volto all’acquisto di dispositivi di protezione realizzati da aziende della filiera italiana del tessile, che hanno riconvertito la loro produzione in questa situazione di emergenza. In particolare, i dispositivi di protezione (tute protettive, camici e mascherine) sono stati forniti (con consegna effettuata in molti casi direttamente dalla Fondazione, al fine di assicurare la massima tempestività ed efficacia) alle principali realtà operative sul territorio di Bergamo (Ospedale Papa Giovanni XXIII e Ospedale da campo) nonché all’ospedale Niguarda di Milano e alcuni enti locali.
Ospedale Niguarda, Yorick39, CC BY-SA (https.creativecommons.orglicensesby-sa3.0)
Il totale degli interventi messi in atto nel 2020-21 in ambito “emergenza Covid” dalla Fondazione vede un impegno per circa 1,4 milioni di euro, suddivisi in:
- circa 900.000 euro raccolti tramite il fondo Covid (che include un contributo straordinario di Italmobiliare, donazioni anche molto significative a titolo personale, contributi rilevanti di primarie realtà imprenditoriali come Fendi, piccoli ma non meno importanti versamenti di chi ha espresso fiducia verso la nostra Fondazione);
- circa 500.000 euro di interventi messi in atto con fondi ordinari.
A questo impegno si sommano gli interventi supportati economicamente da Italmobiliare e dalle portfolio companies, che spesso hanno visto un ruolo di coordinamento nella gestione da parte della nostra Fondazione.
In particolare, sono stati finalizzati interventi mirati a favore di comunità particolarmente colpite dall’emergenza sanitaria, principalmente tramite fornitura gratuita di materiali di protezione e interventi di sanificazione.
Entrando nel dettaglio delle iniziative che hanno visto un impegno diretto della Fondazione si evidenzia lo sforzo finalizzato al sostegno alla ricerca e alla fornitura di “rapid test COVID-19”, che si sono rilevati e si stanno rivelando di primaria importanza.
In particolare, è stato definito un supporto al Policlinico di Milano, che vede la Fondazione impegnata a reperire e consegnare “rapid test COVID-19” (10.000 nella prima fase, alla quale si è aggiunta un’ulteriore fornitura di 10.000 test) utilizzati dal Policlinico di Milano, nel quadro di un progetto di test a tutti i donatori di sangue del centro, volto da avere una “mappatura” significativa sull’evoluzione dell’infezione, offrendo contemporaneamente la possibilità di tampone per i donatori risultati positivi (in modo da evidenziare un’eventuale persistente capacità di infettare, con beneficio anche per la comunità).
La Fondazione è anche intervenuta a favore di uno dei principali istituti di ricerca, supportando il progetto di studio dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” focalizzato sui fattori genetici che influenzano il decorso e la severità di COVID-19, in un quadro dove i meccanismi che determinano la malattia sono complessi e gli interrogativi sono ancora molti.
Negli scorsi mesi la Fondazione si è inoltre adoperata per reperire e consegnare “rapid test COVID-19” a favore delle Istituzioni più esposte, attivando l’importazione dalla Svizzera di 20.000 test capaci di coprire le esigenze dell’Arma dei Carabinieri della Lombardia (grazie anche al contributo e alla collaborazione richiesta dalla banca Intesa Sanpaolo alla nostra fondazione), da somministrare a tutti i militari del Comando Interregionale “Pastrengo” al fine di ottenere uno screening utile a successivi e mirati approfondimenti diagnostici.
L’iniziativa, nel consentire l’individuazione dei militari che hanno contratto l’infezione da Covid-19, ha permesso e permetterà anche la complessiva identificazione di quanti, pur asintomatici, risultano tuttora positivi e in quanto tali possono inconsapevolmente veicolare il contagio.
Un’ulteriore ed importante fornitura (2.000 COVID-19 IgG/IgM Rapid Test) è stata inoltre organizzata e finalizzata a favore del Comando Provinciale di Milano dei Vigili del Fuoco. Sono stati inoltre donati 500 test alla Fondazione Honegger RSA – Onlus (Albino), 500 test sierologici e 800 tamponi rapidi al comune di Accettura.
Con il contributo di Italmobiliare, una tempestiva e rilevante importazione e consegna di test (100.000) è stata attivata anche a favore di uno dei centri più importanti e in prima linea della Regione Veneto, ovvero della Unità Operativa di Microbiologia di Treviso.
L’importazione e donazione di test e tamponi rapidi è stata attivata anche a favore di realtà (da Albino fino ad Accettura) dove l’esplosione di situazioni di emergenza e di focolai rende cruciale la possibilità di una “mappatura” diffusa.
Sono state donate 4.300 tute protettive all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo; all’Ospedale degli Alpini alla Fiera di Bergamo; all’Ospedale Niguarda di Milano; all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure e alla Casa di Riposo Carisma di Bergamo, mentre 1.991 camici sono stati donati alla Fondazione Soncino Onlus – Residenza Sanitaria Assistenziale.
Da subito il Comitato Charity della Fondazione ha deliberato una donazione all’Ospedale Papa Giovanni di Bergamo per sostenerne l’attività in una situazione di grave emergenza.
È stato approvato inoltre un sostegno all’iniziativa “Abitare la cura”, finalizzata in primo luogo a liberare posti letto nelle strutture ospedaliere fortemente in difficoltà e aiutare le famiglie impossibilitate a gestire il periodo di quarantena nella loro abitazione. Questo progetto promosso da Caritas, Confindustria Bergamo ed Eco di Bergamo ha realizzato due strutture ricettive, con camere riadattate con tutti gli accorgimenti tecnici/sanitari necessari alla convalescenza dei pazienti in via di guarigione – ma bisognosi ancora di un periodo di quarantena – e di chi ha contratto il covid-19 in modo non troppo grave.
Seguendo l’evolversi dell’emergenza, il Comitato Charity ha deliberato anche un cospicuo sostegno all’iniziativa “Ricominciamo insieme” -promossa dalla Caritas Diocesana Bergamasca– volta alla costituzione di un «Fondo Famiglia in emergenza Covid-19» che possa contribuire a farsi carico delle principali voci che gravano sul bilancio familiare, dall’affitto della casa e delle spese a essa collegate, alla scuola, al lavoro, agli anziani accuditi in casa, a sostegno di quanti, nella complicata fase di ripresa, vivono e vivranno situazioni di forte indigenza e di precarietà generalizzata.
Altrettanto importante l’intervento fatto – con il supporto del gruppo Italmobiliare – a favore dell’ospedale degli Alpini alla Fiera di Bergamo per un intervento volto all’integrale realizzazione degli impianti. “La flessibilità dell’organizzazione alpina – ha dichiarato il presidente nazionale Sebastiano Favero – e l’abitudine a operare in emergenza hanno concretizzato un piccolo miracolo: i lavori, infatti, sono iniziati il 24 marzo 2020 e si sono conclusi il 1° aprile 2020. Un successo che è stato reso possibile sia dalla stretta e proficua collaborazione tra Protezione Civile ANA e Sanità Alpina, nonché dall’impegno degli artigiani volontari bergamaschi che sono infatti accorsi in centinaia a fianco delle Penne Nere e, lavorando con competenza, passione e dedizione, 24 ore su 24, hanno conseguito l’obiettivo in soli sette giorni. Uno sforzo che ha potuto anche contare sul fondamentale, generoso e tangibile supporto di numerosissimi donatori, sia a livello locale sia nazionale”.
In aggiunta, la Fondazione ha supportato, in collaborazione con altre aziende italiane, un piano per l’acquisizione e l’importazione dall’estero di 210 respiratori per uso trasporto (ambulanza / pronto soccorso). Cinquanta di questi sistemi di cura sono stati forniti all’Associazione Nazionale Alpini (che ha seguito la costruzione dell’ospedale dedicato covid presso la Fiera di Bergamo) che ne ha curato la distribuzione anche presso altre realtà di pronto intervento che operano in prima linea.
La Fondazione -tramite il prezioso lavoro della Onlus Wamba e Athena – è anche intervenuta a supporto del reparto di Rianimazione dell’Ospedale Niguarda di Milano, fornendo un contributo per rendere possibile alle psicologhe del reparto di svolgere il loro lavoro di supporto, in questo momento ancora più importante tanto per le équipe sanitarie, così pesantemente sotto stress, quanto per i familiari dei pazienti Covid-19 che non devono essere lasciati soli in questi momenti di paura.
L’aiuto della Fondazione ha riguardato anche il Comitato di Milano della Croce Rossa Italiana, in supporto degli operatori in prima linea con le attività di soccorso e trasporto sanitario di persone direttamente colpite dal virus e con le attività di assistenza alla popolazione.
Sono state consegnate infine diverse migliaia di mascherine ai dipendenti di Italgen e di Italmobiliare S.p.A., al fine di salvaguardare la salute del personale e alla Parrocchia Santa Maria Assunta di Bobbio.
Importante è stato il sostegno ai Comuni di Travo, Piozzano, Valbondione, Corteno Golgi per interventi di sanificazione e per l’acquisto e la gestione dei dispositivi di protezione individuale.
Si è sicuramente trattato di uno sforzo inconsueto -da un punto di vista economico, operativo e di coinvolgimento anche emotivo- per la nostra Fondazione, che crediamo sia stato reso possibile dall’autorevolezza e dalle capacità che compongono il suo Consiglio e la sua struttura.
Fondamentale -per finalizzare i numerosi interventi- è stato sicuramente anche il sostegno dei tanti donatori che hanno voluto partecipare e aggiungere il proprio contributo ai fondi stanziati direttamente dalla Fondazione. Sul conto dedicato “emergenza Covid” della Fondazione sono state ricevute in questi mesi decine di importanti donazioni da aziende e da singoli cittadini, con importi che vanno dai 50 ai 268.400 euro. Il totale dei fondi “emergenza Covid” ammonta ad oggi a quasi 900mila euro.
È uno sforzo che continua anche in questi giorni e che ci vedrà impegnati anche in un prossimo futuro, con l’ambizione di ulteriormente migliorare l’efficacia degli interventi e la sinergia -già straordinaria- che si è ulteriormente definita con numerose istituzioni.
Tutto questo ovviamente senza distogliere lo sguardo -pure in una situazione di assoluta emergenza- dalla mission statutaria della nostra Fondazione, e dalla primaria attenzione verso le tematiche di innovazione, di positivo impatto sociale e di valorizzazione delle nuove generazioni.
RENDICONTAZIONE (clicca sulle tabelle per scaricare il PDF)