In omaggio alla Stagione Scaligera con Tosca di Giacomo Puccini, Fondazione Pesenti sostiene il tradizionale appuntamento “Le nuove pubblicazioni degli Amici della Scala”, voluto e promosso negli anni dall’Associazione “Amici della Scala” e dalla sua fondatrice e presidente Anna Crespi.
Quest’anno sono stati presentati il volume “Visconti. Cinema Teatro e Opera” e le monografie su Carlo Carrà, Ezio Frigerio, Renato Guttuso e Alfred Roller alla Scala.
La serata è stata aperta dal Coro di Voci bianche del Teatro alla Scala, che raccoglie l’eredità dello storico coro costituito nel 1984 dal Teatro alla Scala affidato nel corso degli anni alla direzione di Gerhard Schmidt-Gaden, Nicola Conci e, dal 1994 a oggi, a Bruno Casoni, direttore del Coro del teatro alla Scala di Milano.
Il libro degli Amici della Scala per la collana “Sette Dicembre”
in omaggio all’apertura della stagione scaligera 2019-2020
VISCONTI Cinema Teatro Opera
Non sono molte le figure della cultura italiana ad avere agito nel Novecento con la forza d’impatto, la complessità intellettuale, il pungolo contraddittorio di Luchino Visconti (Milano, 1906- Roma, 1976).
Aristocratico e comunista, tiranno sul lavoro e uomo sensibile ai problemi sociali, Visconti crebbe in un mondo privilegiato tra arte, mondanità e corse ippiche, si impegnò nella lotta antifascista e dedicò la seconda metà della sua vita a una strenua opera di rinnovamento artistico, distribuendosi tra teatro di prosa, teatro lirico e cinema.
I tre ambiti si intersecano continuamente e comunicano l’uno con l’altro scambiandosi temi d’indagine, soluzioni formali, metodi di lavoro. Dalla nascita del neorealismo con Ossessione agli storici spettacoli alla Scala con Maria Callas, dagli affreschi di Senso e del Gattopardo alla confessione intima degli ultimi film, Visconti ha ribaltato convenzioni e categorie producendo una sintesi personalissima, il cui potere di scandalo e di fascinazione non si è mai esaurito.
Questo libro ne ripercorre l’arte in tutte le sue diramazioni, attraverso una lettura critica e una spettacolare raccolta di immagini.
Le nuove monografie degli Amici della Scala per la collana
“Gli artisti dello spettacolo alla Scala”
Carlo Carrà (1881- 1966) si è accostato due volte al teatro musicale: a metà degli anni Trenta con La bohème di Puccini, pensata per la Scala e poi portata in tournée nei Paesi Bassi e a Sanremo, e nel 1957, quando il teatro milanese presenta il balletto La lampara del giovane Franco Donatoni.
I valori strutturali e l’equilibrio dei toni predominano anche sul palcoscenico, in omaggio al senso della forma ammirato da Carrà nella pittura di Piero della Francesca e Paolo Uccello.
Ezio Frigerio (Erba, Como, 1930): un occhio che misura e doma lo spazio, regola proporzioni, calibra rapporti e dona al palcoscenico una fantasia poetica capace di creare icone imperiture, come la vela del Boccanegra. Dapprima costumista, poi scenografo, Frigerio collabora con la Scala da più di cinquant’anni, firmando un numero impressionante di spettacoli per Strehler, Ronconi, Koncalovskij, Herzog, Nureyev.
Per Renato Guttuso (1911-1987) fare teatro fu non soltanto uno sbocco della creatività, ma anche un’occasione di impegno civile. Quattro allestimenti di Guttuso per la Scala testimoniano l’incisività del suo linguaggio scenico, la coerenza con lo stile pittorico e con un mondo poetico pervaso di tragica, luminosa mediterraneità, sia nel melodramma sia nel balletto L‘amore stregone di Manuel de Falla (1962).
Tra le personalità dominanti nel mondo culturale della Vienna di primo Novecento, lo scenografo e costumista Alfred Roller (] 864-1935) occupa un ruolo di spicco assoluto. Al Teatro alla Scala destano ammirazione le sue scene per Il cavaliere della rosa (1911, direttore Tullio Serafin), ma i valzer di Richard Strauss suscitano una clamorosa bagarre fomentata dal gruppo dissenziente dei Futuristi.
Programma Amici della Scala 2019 www.amicidellascala.it